CUS_Pavia_Rugby
Fedegari sponsor del CUS Pavia Rugby
25 Gennaio 2018
economia_corriere_della_sera_fedegari
FEDEGARI TRA I CAMPIONI DEL MADE IN ITALY
20 Marzo 2018

ITALIAN STYLE – MARTORANA: L’ITALIA È UN INVITO AL VIAGGIO.

L’Italia è un invito al viaggio, è perdersi nella bellezza: parola di Giò Martorana.

Il profumo dei luoghi, i colori del mare e del cielo che si fondono al tramonto, l’uomo e la natura, le esperienze, il viaggio e le emozioni. Di questo ci parlano gli scatti del fotografo Giò Martorana.
Nato a Palermo nel 1960, inizia la sua carriera come fotografo nel 1980 come corrispondente ufficiale dell’agenzia Gamma di Parigi. Colpisce la versatilità e la poliedricità dell’attività professionale che spazia dalle fotografie di moda al food, fino a quelle di reportage e pubblicità.

La chiave di lettura che pervade la carriera di Giò Martorana?
Certamente la ricerca continua dell’emozione al di là delle cose e la fervida curiosità.
I suoi servizi sono stati pubblicati sulle più prestigiose riviste italiane e straniere, tra cui Vogue e GQ. Ha lavorato per importanti brand internazionali fra cui Louis Vuitton e National Geographic.

Dal 2013 è Creative Director e collabora con Fedegari in progetti sulla creatività italiana nel mondo. Ha inoltre pubblicato con l’azienda diversi libri fotografici tra cui: Sparkling ItalyItalian Gourmet e Viaggio in Italia.
Addentriamoci nel genio artistico di Giò Martorana grazie all’intervista rilasciata in esclusiva al Marketing di Fedegari Group. 

Giò_martorana_fedegari

Una volta hai detto che il tuo ritratto sono le tue foto…
Il ritratto di ognuno di noi è quello che facciamo. Il ritratto dello chef è il suo piatto. Così il ritratto di Picasso sono i suoi quadri e non il suo volto. Mi intriga quando vedi una persona attraverso quello che fa. E’ una forma di curiosità. Anche oggi quando per strada vedo una persona cerco di fare un ritratto dei suoi pensieri e di immaginare la sua realtà. Io amo molto il ritratto. Cerco di fotografare al di là dello sguardo, il mondo del soggetto.
La mia prima macchina fotografica era una Polaroid e mi è stata regalata da mio zio, il quale viveva negli Stati Uniti. Ricordo l’entusiasmo che suscitava in me quella straordinaria scatola magica e la dolce attesa della magia della foto. Oggi, con la velocità del digitale, la bellezza dell’attesa si è persa e con essa la felicità del momento in cui la foto vedeva la luce.
Questo gesto bellissimo, questo regalo meraviglioso di mio zio Sam e la sua intuizione sulla mia passione per il mondo dell’immagine e della fotografia ha cambiato la mia vita.
La mia curiosità assoluta e la piacevolezza di scoprire il perché delle cose, non erano passate inosservate allo sguardo attento di mio zio. Il mio essere quasi un investigatore della curiosità. 

Se dovessi individuare la tua fonte di ispirazione, quale immagine ti verrebbe in mente?
Devo dire non ho una fonte di ispirazione unica. La mia musa è tutta la realtà che ci circonda e nella quale siamo immersi. Fondamentale è riconoscere la bellezza in quei luoghi nei quali altri non riescono a percepirla. La bellezza può risiedere in un suono, in una musica.
Non esistono soltanto immagini fotografiche o immagini cinematografiche o iconografiche. La colonna sonora di un film altro non è che un’immagine tradotta in note.  La nostra mente costruisce l’immagine partendo da un input evocativo che può essere tanto musicale quando grafico.

Che cosa significa per te la bellezza?
La bellezza per me è tutto ciò che suscita gioia nel cuore. La bellezza è gioia, è felicità.
La bellezza appaga e dona serenità. La bellezza regala emozioni forti.
Dove c’è eleganza c’è bellezza. Il rapporto dialettico con la bellezza, per me che faccio il fotografo in maniera trasversale, può riassumersi nella ricerca e nell’incontro con l’eleganza. Questo incontro può realizzarsi in ogni momento anche con l’oggetto più banale. Fotografando l’incontro tra una mela e la luce che la circonda, ho incontrato la bellezza.

Il luogo che ti ha ispirato maggiormente?
Direi New York, in viaggio per promuovere il Made in Italy con Fedegari.
Molti sono tuttavia i luoghi visitati per fotografare che mi hanno reso felice. Devo dire che la stragrande maggioranza di questi luoghi è proprio in Italia.
In Italia ci sono posti che parlano al cuore, ci sono delle luci e delle sfumature che cantano all’anima e restano impresse a fuoco nella memoria.  Un luogo, una casa, un viaggio, il mare… Sono le emozioni suscitate da un luogo ciò che resta inciso nella memoria. L’Italia è un invito al viaggio, è perdersi nella bellezza. Anche l’apparente disordine segue un impercettibile ordine. Storia, cultura e meraviglia si fondono in Italia ed è come essere in un film alla ricerca della bellezza.
Il mio paesaggio preferito resta comunque il mare. Il mare come simbolo di movimento. Non c’è mai un’onda uguale ad un’altra, non un movimento che sia uguale ad un altro. Ipnotizza, come le nuvole, il cielo, il fuoco nel camino. Legato al mare è il mio scatto preferito: un gabbiano che si stava posando su due pescatori che dormivano in barca. Immortalarla in uno scatto è stato emozionante.

Fotografia e cibo. Cosa ha significato questo connubio per il fotografo Giò Martorana? Il tuo cibo preferito?
Il mio cibo preferito è la caponata di melanzane. La caponata di melanzane è un ricordo preciso, una sensazione del gusto. Il profumo dell’estate, delle vacanze. Ognuno di noi si lega al profumo di una determinata pietanza che gli ricorda magari quando era piccolo. Questa è l’essenza del rapporto tra la fotografia e il cibo, cogliere la sensazione dietro l’immagine. E’ il ritratto dell’emozione che il cibo evoca, è tradurre in foto un ricordo. Questo è ciò che cerco nei miei scatti.
Sono siciliano e i siciliani hanno un rapporto speciale col cibo. Sono nato al centro del Mediterraneo e il rapporto tra la mia terra e la cucina è fondamentale. Il siciliano è un edonista quindi ama molto mangiare, ama la felicità e mangiare dona un senso di felicità. Io sono nato in un luogo dove ogni ora del giorno è scandita da un profumo diverso di un cibo che si cucina. Dalla pasta al pesce alla carne ai dolci.
Un mio omaggio all’Italian Style e al Food è l’iconica foto dei maccheroni. Una foto che ho progettato dalla A alla Z e che grazie alle sapienti mani artigiane di Fedegari è stato possibile concretizzare e fotografare.
La pasta è un’immagine direttamente correlata all’idea di italianità nel mondo, eppure desideravo una foto emblematica ma non scontata.
I maccheroni d’acciaio e la realtà del basilico e del parmigiano si sposavano perfettamente con quest’idea. Un’immagine al dente, ironica e iconica allo stesso tempo.

Come è iniziata la tua collaborazione con Fedegari?
Fedegari costituisce un momento di grande creatività. Io non fotografo l’azienda Fedegari, perché sarebbe troppo semplice. Cerco piuttosto di fotografare i valori che rappresenta e la sua unicità. Il saper fare di questa azienda, di questa grande eccellenza italiana che è riuscita a diventare grande nel mondo partendo dalla provincia di Pavia. E’ straordinario come da un luogo così decentrato sia nata tutta questa intelligenza imprenditoriale nel guardare al futuro. Migliorarsi sempre e non guardare mai ai successi raggiunti.
Essere Direttore Creativo in Fedegari è per me una sfida meravigliosa perché è una sollecitazione continua affinché nuove idee prendano forma. Per me è fondamentale il confronto con gli altri, perché dall’interazione nasce sempre l’idea migliore.